mercoledì 17 settembre 2008

Quella volta di Downtown!

Come fai a sentirti negli Stati Uniti senza una bella scorpacciata di grattacieli? Ecco arrivato il momento di visitare Downtown, il centro città, nucleo finanziario, incontro di etnie, vespaio di quartieri di culture diverse che hanno quasi il sapore di ghetti velati, ma del tutto riconosciuti. Mi spiegherò meglio. Ora, l'autobus questa volta ha richiesto 50 minuti di pazienza per portarci a destinazione, ma l'arrivo è stato col botto. Subito torreggia sulle nostre teste il profilo di un paio di enormi grattacieli, che risultano poi essere i due più alti della città. I padroni quindi? Mah, può essere, sul campanello di uno dei due il nome US BANK (in realtà si legge meglio sulla enorme scritta che 'è sulla punta:-)). In ogni caso LA è famosa per l'estensione e non per lo skyline emozionante (vedi New York o Chicago) quindi tutto sommato il quartiere dei grattacieli non si estende per più di qualche via.


A mio giudizio questa parte della città ha da offrire qualcosa di più interessante. Infatti è proprio qua che si vive per davvero la nomea che da quando siamo arrivati spunta da ogni pulpito. LA è la città più eterogenea del mondo. Ora, che sia proprio "la più del mondo" è da vedere, ma di certo è davvero molto varia, soprattutto dei vicini non dichiarati ,ovvero gli asiatici ,e dei vicini dichiarati, ovvero messicani e centro americani in generale. Credetemi l'inglese in alcune zone è del tutto opzionale, lo spagnolo impera spesso e volentieri, tant'è che il rustico padovano torna d'attualità. È questo il caso di Grand Central Market, vero e proprio mercato confusionaro e caciaroso alla messicana dove i venditori di burrito, chiaramente parenti dei soldati che Zorro prendeva in giro con la zeta, cercano di accalappiarti. Ora ricordate il detto "Se non capisci quello che ti dicono continua a dire di sì finchè non smettono"? Ecco io gli ingredienti in spagnolo non li sò. Fu così che il mio burrito light conteneva: carne di vitello, riso, insalata, hot sauce, cipolla, fagioli, sudore del preparatore e tanto affetto messicano. Ho scoperto che l'atomica ce l'hanno pure i messicani, la nascondono nel Burrito.


Vorrei dedicare un piccolo paragrafo alla strada che esce da Downtown vera e propria e porta ai quartieri più storici. In questo breve tratto di strada due edifici hanno catturato la mia approvazione più degli altri. Il primo è il Walt Disney Music Hall, teatro e palco per messa in scena della musica che conta, classica, leggera, da camera ecc. Quella "seria" insomma. Fa parte di una serie di edifici dedicati tutti alla musica, ma di certo spicca per la sua forma eccentrica, futuristica, accattivante, che sembra sfidare il buon gusto, ma che alla fine invece lo cattura tutto. Giudicate voi.

Il secondo invece è una cattedrale. Non ero io se non andavo a chiese vero? Ecco il fatto è che la cattedrale Cattolico Romana Our Lady of the Angels è del 2002 ed è a Los Angeles. Risultato? Da fuori sembra il risultato di un frontale tra l'Ikea e il Seminario minore. Il tutto colorato di un simpatico marroncino e con immancabili palme fino all'ingresso. Ma in fondo perchè no? Siamo nella città del silicone, della finzione fatta arte, il cinema, perchè non osare pure nel sacro? Bè vi dirò mi è proprio piaciuta. Dentro rende onore all'esterno, fontane quasi zen e nelle fondamenta un labirinto di marmo bianco fatto di cellette identiche. Un mausoleo! Ma per chi? Sono quasi tutte vuote ma con una piccola scritta in altro che profuma di molti soldi spesi: "reserved". Ma chi avrà i soldi per farsi seppellire qua?! Leggo un'pò di nomi...Gregory Peck! Toh guarda le star di Hollywood. Ancora una volta a voi il giudizio.


Proseguendo poche centinaia di metri inizia quella che viene spacciata per la zona più storica. Oddio, gli americani si sa che per storia non brillano e quindi cosa possono proporti sul piatto? Bè se c'è una cosa che hanno secolarmente vissuto molto più di noi è l'immigrazione. Ed ecco il susseguirsi di una serie di zone che sorprendono. Quelli che sembrano ghetti organizzati sono in realtà zone di città in cui la lingua cambia, i negozi cambiano, le abitudini cambiano, l'etnia si unifica sempre più verso un tipo piuttosto che un altro. Chinatown, El Pueblo, Little Tokio e Koreatown. I cartelli si fanno bilingue a seconda della necessità, il cibo cambia, gli odori pure e sembra di aver preso un aereo diverso ogni 15 minuti.

Particolare diciamo. Le difficoltà non mancano certo. Camminando sento delle urla dall'altra parte della strada. Un afroamericano inveisce contro un asiatico a suo modo, altalena braccia e gambe, le parole sembrano rap, il tono è colorito così come il contenuto. L'asiatico a sua volta e a suo modo affronta la questione. Muto, labbra leggermente contratte, occhi se possibile ancora più sottili dietro ai piccoli occhiali, piedi pari e baricentro in avanti come se da un momento all'altro stesse per usare una tecnica segreta di qualche arte secolare. In mezzo un grasso bianco caucasico con una mano sul petto per fermare Asian Power. Il fratello nero continua a rappare offese. L'ultima che ho sentito era "You Asian Asshole!". Culture diverse, rinchiuse a gruppi di strade non vogliono dire integrazione. Disgregazione vuol dire scontro a volte. Scontro vuol dire che magari una volta Bruce Lee il calcio lo tira a 50 cent.


"Buffalo Soldier, Dreadlock Rasta:
There was a Buffalo Soldier in the heart of America,
Stolen from Africa, brought to America,
Fighting on arrival, fighting for survival. "
Bob Marley & the Wailers - Buffalo Soldier - 1983


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto che hai citato una canzone del grande Bob Marley, non potevo non lasciare un commento sul tuo nuovo blog (l'indirizzo me lo ha dato quel pollo di Bric).
Beh, superSaimon, considerato che «the West is the best», non mi resta che augurarti «break a leg» per la tua esperienza negli Stati Uniti!!
Un caro saluto da Nik

bragaz ha detto...

simo, ora, solo per curiosità,ma so che avrai già affrontato con il commerciante il problema..ma....ogni quanti burritos ne hai uno gratis secondo la tua nuova fidelity card?

Alessandra ha detto...

Sai che abbiamo ascoltato quella canzone tornando da Treviso ieri in macchina??Non potevi sceglierne una migliore!
Avresti bisogno di me per sapere cosa metti nei burritos :p
Ahah..grande Mut..

Anonimo ha detto...

incredibilmente sono in internet!!
e tutto questo per dire che mi manchi parecchio..o forse sarà perchè mi manca pollo..boh!! ciao poenta!

Anonimo ha detto...

simo sei grande continua a mandarci le tue perle....e sopratutto gli aneddoti che mi fanno rabaltare dalle risate....alè bertuz

bragaz ha detto...

http://www.hwupgrade.it/news/fotografia-digitale/nuova-gamma-canon-cmos-anche-sulla-compatta-20x_26556.html

vai a vedere simo..però prima allontana la bocca dal vaio sennò ci sbavi sopra e si rovina!!
buona lettura!!ciao!

Alessandra ha detto...

Simo..stanotte ti ho sognato!!
Eravamo al mercato a L.A. e tra noi parlavamo in spagnolo..
Tu mi chiedevi di darti una mano perchè non sapevi tutti i nomi delle cose da mangiare ed eri stupito da questa cosa perchè AVEVI APPENA BEVUTO UNA BIRRA MESSICANA, quindi avresti dovuto sapere tutto perfettamente!!
Ahah, non chiedermi se mi sono drogata prima di andare a letto..Probabilmente è per quello che mi hai detto l'altro giorno su Skype, collegato alla tua capacità di parlare qualsiasi lingua dopo una birra del posto :p
Besos Princesita!!

Anonimo ha detto...

saimon..we are waiting for your new post!
miss you!
Ricky!

Anonimo ha detto...

WANTED!
SIMONE GRIGOLETTO

REWARD
100000$

(Ho cercato di mettere un'immagine, ma non si riesce..oppure sono io impedita! In pgni caso..scriviciiii..porque te echamos de menos!!)

Alessandraaaa