martedì 3 marzo 2009

Diario di immagini per un viaggio fatto di ricordi

Non mi soffermerò più di tanto sul fatto che sono in estremo ritardo e ho dimostrato estrema negligenza nel gestire questo blog, bensì vi annuncio che ho deciso di parlarvi del winter break! Ebbene sì, come molti di voi già sapranno sono stato raggiunto da cinque incoparabili compagni di viaggio (Erika, Fede, Pacca, Pasqua e Silvia) per un incoparabile viaggio. L'obbiettivo era scontato data l'equazione Stati Uniti+California=On the road. Il risultato invece è stato sorprendente oltre ogni aspettativa ed è per questo che le parole non servono per descrivere ciò che si ricorda solo coi sospiri. Ecco quindi una selezione di foto che riassume quasi tutti i ventitre giorni dell'avventura che ci ha visti protagonisti.



Day 2 - 15.dic.2009 - LACMA: Los Angeles County Museum of Art
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Day 3 - 16.Dic.2009 - Walt Disney Concert Hall, Downtown, Los Angeles


Day 3 - 17.Dic.2009 - Hollywood, Los Angeles



Day 4 - 18.Dic.2009 - Santa Monica, CA



Day 5 - 19.Dic.2009 - Santa Barbara, CA


Day 6 - 20.Dic.2009 - Big Sur, CA
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Day 7 - 21.Dic.2009 - Monterey, CA

Day 8 - 22.Dic.2009 - Palo Alto, CA

Day 9 - 23.Dic.2009 - San Francisco, CA


Day 10 - 24.Dic.2009 - San Francisco, CA


Day 12 - 26.Dic.2009 - Haight & Ashbury, San Francisco, CA

Day 13 - 27.Dic.2009 - Oasis, CA



Day 14 - 28.Dic.2009 - Yosemite National Park, CA




Day 15 - 29.Dic.2009 - Kings Canyon National Park, CA


Day 16 - 30.Dic.2009 - Sequoia National Park


Day 17 - 31.Dic.2009 - Death Valley National Park, CA

Day 18 - 1.Gen.2009 - Las Vegas, NV


Day 19 - 02.Gen.2009 - Hoover Dam, NV-AZ


Day 20 - 03.Gen.2009 - Desperate Housewife set, Universal Studios, Universal City, CA

Anche se tuttora dopo circa venti foto non mi sembra di non aver mostrato abbastanza di ciò che abbiamo vissuto, mi fermo qui. Un viaggio unico in posti fantastici. Un saluto a tutti dall'altra parte della terra e spero di trovare il tempo di scrivervi presto!

domenica 11 gennaio 2009

Thanksgiving 2008

Come diceva il buon Mike Buongiorno "cari ascoltatori ben tornati!". Prendo questo primo week end dopo la pausa invernale (della quale vi parlerò di certo!) come occasione per raccontarvi un'pò di arretrati. Come si deduce dal titolo voglio parlarvi di come ho passato una delle festività americane più importanti: il giorno del ringraziamento. Periodo di riconciliazione per le famiglie, momento per rendere grazie di ciò che abbiamo, il giorno del ringraziamento è ricordato anche come il giorno del tacchino. In effetti se sei un tacchino questo non è davvero un bel periodo, anzi il vero giorno adatto a ringraziare è il giorno successivo alla festa, ringraziare di essere sopravvissuto e di avere perlomeno un altro anno di vita. Ad ogni modo quello di cui tutti possono godere è un bel week end lungo che funge da giro di boa prima delle settimane degli esami finali e della successiva pausa natalizia. Essendo il mio primo vero thanksgiving ho pensato di passarlo in maniera originale ed è così che mi sono rivolto al gruppo, ora a me molto caro, UCLA outdoor adventures! Il risultato è stata un'esperienza ricca di bei ricordi sopra ogni aspettativa, che mi ha insegnato molto e alla quale mi sono dato senza riserve. 26 novembre - 30 novembre 2008: canoa sul Colorado river, The Black Canyon of Arizona. Lascio parlare più che altro le immagini, le parole dei viaggiatori vengono spesso rimpiazzate da sospiri che serbano i più bei ricordi.

Tutto iniziò così :
















Canoa carica del necessario per 3-4 giorni, remate contro corrente per risalire il fiume e tanta voglia di essere stupiti dalle meraviglie della natura. Ecco come vedevo il Colorado river dalla mia postazione: alla mia sinistra la costa del canyon che fa parte del Nevada, alla mia destra la parte che appartiene all'Arizona.













Se alcuni di voi riconoscono in questo canyon alcune scene del film "Into the wild", quando Chris Mc Candleless scende col kayak un largo fiume circondato da un canyon, siete nel posto giusto.











Sebbene fosse fine Novembre la temperatura era molto gradevole, anzi gli ultimi giorni sono stati quasi caldi. Ecco allora una foto del nostro secondo campo base. Come vedete ci sono alcune tende, ma in realtà i più temerari di noi dormivano fuori ed io ero tra questi. Mozzafiato. Ci si addormentava con le ultime pepite dorate sotto le ceneri del fuoco che era rimasto acceso tutta la sera, l'odore del legno ancora nell'aria, un silenzio che ti preme sulle orecchie e tutto ciò che vedi dal cerchio di faccia che rimane scoperto dal tuo sacco a mummia è un cielo limpido ed impreziosito da stelle che sembrano più vicine, che sembrano chiamare, che vorresti toccare, che infine sono l'ultima cosa che vedi prima di chiudere gli occhi. Ciò che invece te li fa riaprire gli occhi è l'alba (accompagnata da fastidiose quagliette che scorazzano per il campo facendo un verso che non giova di certo alla loro salvezza).Ciò che in bellezza supera tutto questo spettacolo è la freccia che ho disegnato a mano che indica dove dormivo.













Ecco che poi di prima mattina era il momento di sciogliere le canoe e ripartire ancora una volta contro corrente verso nuovi scenari.











E alla fine una meta si è imposta sul nostro cammino senza possibilità di scelta: Hoover Dam. Questa diga, grazie all'energia elettrica che produce, provvede a buona parte del fabbisogno elettrico delle milioni di luci della vicina Las Vegas, come se non bastasse poi sul canyon sovrastante stanno costruendo un immenso ponte che servirà a diminuire il traffico sopra la diga che è inoltre la principale strada che collega Nevada e Arizona (il fiume è infatti il confine tra questi due stati). Arrivare ai piedi di questo colosso di cemento con la propria piccola canoa da una senzazione schiacciante.













Spesso le nostre soste erano mirate a piccole escursioni sui canyon circostanti che raggiungevamo per scoprire nuove meraviglie. Un giorno ad esempio siamo entrati in una caverna alta e larga 1,60m e lunga non più di trenta metri ma che ha messo a dura prova la mia tendenza alla claustrofobia, soprattutto perchè oltre al buio pesto era sede di una sorgiva di acqua caldissima e con ciò si formavano caldissimi fumi che le danno il nome: Sauna Cave. L'ingresso nascosto tra dei cespugli è in alto sulla sinistra di questa foto. No, niente freccia questo giro.








La cosa forse più eccezionale di questi giorni era la presenza di alcuni posti magici che supplivano molto bene alla mancanza di doccie. Spesso la presenza di queste sorgive caldissime (40-50 °C) nei canyon circostanti danno vita a piccole piscinette naturali dove è possible immergersi e lasciarsi al panorama e al benessere ineguagliabile di questi siti termali. La foto mostra una di queste piscinette che abbiamo raggiunto ad un ora di cammino dalla Sauna Cave arrampicandoci per diverse corde, sassi, buchi e una volta passati dentro una piccola cascata. Ora in realtà le piscinette termali più belle le avevo a 10 minuti di strada dietro il campo base che avete visto prima ma non ho nessuna foto di quest'ultime perchè per raggiungerle si passava per posti molto umidi, se non molto bagnati e infine bisognava salire una scaletta di metallo appoggiata su una cascata. Niente fotocamera quindi, ma vi assicuro che i ricordi più belli li ho di quei momenti in cui stanco dopo una giornata di remate riposavo in queste acque caldissime appoggiando la testa su un canyon che si sviuppava per 20 metri sopra di me e che rivelava in alto, grazie ad un grande crepaccio dalla forma che richiamava quella di una foca, un pezzo di cielo stellato. L'ultimo giorno in quattro di noi ci siamo svegliati alle 5:30 e abbiamo passato alba e le ultime ore di sonno cullati dentro quest'acqua caldissima, proprio in quel momento il culmine dei quattro giorni è stato raggiunto quando pochi minuti prima dell'arrivo del sole una stella cadende seguita da una una coda veramente molto più grande ed infiammata della norma ha illuminato lo sprazzo di cielo che ci si rivelava tra le rocce. Da quel giorno capisco un'pò di più i tedeschi che vanno ad Abano a passare le vacanze. Ecco un esempio di queste piscine, anche se ribadisco quelle del campo base non ho avuto modo di fotografarle.



Ora vi saluto e vi do appuntamento alla prossima volta quando vi racconterò dell'apice della mia permanenza statunitense, ovvero...no no dai lo scoprirete!
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"My my my it’s a beautiful world
I like swimming in the sea
I like to go out beyond the white breakers
Where a man can still be free (or a woman if you are one)
I like swimming in the sea.
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My my my it’s a beautiful world
I like drinking Irish tea
With a little bit of lapsang souchong
I like making my own tea."
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Colin Hay - Beautiful world - 2001

sabato 6 dicembre 2008

Los Angeles Clippers vs. Houston Rockets

Gente non c'è niente da fare, qua si studia troppo!! Vorrei davvero scrivere di più e al momento sono indietro di tre post sulla mia tabella di marcia, ma davvero faccio quello che posso. Comunque prendo 5 minuti di tempo alla preparazione dell'esame di dopodomani e faccio questo post molto semplice.


Quasi un mese fa ormai, il 7 novembre, sono stato a vedere la mia seconda partita NBA. La partita era Los Angeles Clippers vs. Houston Rockets, era arrivato il momento di vedere la seconda squadra di Los Angeles a tutti gli effetti. Diversamente dall'altra volta questo giro ero decisamente molto, ma molto più vicino al campo (anche se ho pagato tre volte di più il biglietto!!) e vi assicuro che per ogni metro guadagnato l'emozione di poter vedere una partita NBA a distanza "prima divisione" sale esponenzialmente! Non mi voglio dilungare in altro, mi limito semplicemente a postare una serie di foto che parlano più delle parole.


Welcome to the Staples Center:



"Mamma, mamma posso giocare a basket??" "No piccolo Pino, per il basket bisogna essere alti!" "Mah..": Aaron Brooks vs. Yao Ming.





Yao se la perdi sei un pollo:






Ehi Tracy...serve un'ala a Solesino l'anno prossimo. Che dici?





Giochiamo "L" o "Nuovo"?





Tracy Mc Grady e Skip to my lou. Il primo a mala pena diplomato il secondo cresciuto in campetto. Ora plurimilionari.





Ehi Baron, ma quando eri a UCLA pure te facevi tutti questi paper?





Tracy Mc Grady è uno dei giocatori più forti dell'NBA perchè è talmente strabuzzo che non sai mai da che parte guarda e non sai dove marcarlo. Anche se la barbetta di Skinner è una bella distrazione, ma poi che faccia ha? Cosa sta guardando che è così allucinato? Da quella parte sedevano le cheerleaders se non ricordo male...





Mai visti 36.197.424 dollari seduti vicini?




La partita ha regalato alcune sfide dirette tra alcuni giocatori che mi hanno davvero esaltato. Immarcabilità ambo i lati. Baron Davis e Rafer Alston.






Una leggenda del basket fischiato, Dick Bavetta. Ehi Dick, i pantaloni. Un'pò più su per favore:





Bene, devo dire un'altra grande emozione in un'altra bellissima esperienza! Voglio aggiungere solo a questo post un episodio che non c'entra con la partita in questione, ma centra con l'NBA. Lunedì scorso la mattina camminavo verso lezione nella famosa Bruinwalk. Ovvero la strada principale all'interno di UCLA che migliaia di studenti percorrrono ogni giorno per andare a lezione. Sono rimasto scioccato quando ho incrociato tranquillo e beato in maglietta raptors e shorts Chris Bosh. Che ci faceva a UCLA?? Andava a lezione secondo voi?? Mannaggia a me e al fatto che ho dimenticato la fotocamera. Ho saputo poi che Jason Kapono (altro Raptors ed ex UCLA) stava giocando tranquillo in palestra. La spiegazione è che la sera prima i Raptors avevano giocato contro i Lakers. Ad ogni modo, di prima mattina deambulando verso lezione, trovare un giocatore NBA, medaglia d'oro a Pechino, che ti passeggia di fianco non è certo la prima cosa che ti aspetti.
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Per il momento è tutto, spero di scrivervi ancora quando prima, ora sono indietro di soli due post sulla mia tabella di marcia!
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"Welcome to the hotel california
Such a lovely place
Such a lovely face
They livin it up at the hotel california
What a nice surprise, bring your alibis
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Mirrors on the ceiling,
The pink champagne on ice
And she said we are all just prisoners here, of our own device
And in the masters chambers,
They gathered for the feast
The stab it with their steely knives,
But they just cant kill the beast
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Last thing I remember,I was
Running for the door
I had to find the passage back
To the place I was before
relax, said the night man,
We are programmed to receive.
You can checkout any time you like
But you can never leave!"
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The Eagles - Hotel California - 1977

lunedì 24 novembre 2008

Hope for a change

Cari amici mi scuso per l'enorme ritardo rispetto all'ultimo post ma i miei ultimi 20 giorni sono stati molto duri per quanto riguarda lo studio e i 10 che mi aspettano non sono da meno. Mi prendo un'pò di tempo per darvi qualche altra notizia direttamente dallo stato dell'orso bruno. So che in Italia non lo hanno ancora annunciato per qualche strano motivo, ma vi do un anticipazione nazionale: Barack Obama ha vinto le elezioni il 4 Novembre scorso. Ebbene sì. Diffondete il verbo gente! Bene, vorrei spendere alcune parole su come ho passato quel giorno.


Diciamo che la frustrazione di non poter votare si sentiva, ma in fondo sono poco meno di un immigrato e il voto non è tra i miei diritti. Ho tentato quindi in diversi modi convenzionali e meno di comprare il voto dei miei coinquilini americani, ma il risultato è stato negativo. Nonostante ciò ho vissuto pure io in prima persona quella che è stata una campagna elettorale abbastanza agguerrita, soprattutto tra noi studenti dove il timore di un astensione giovanile al voto si era fatto grande in seguito alle precedenti elezioni.


Il 4 Novembre ad ogni modo, in diversi posti all'interno e all'esterno del campus, erano stati allestiti seggi per le migliaia di studenti di UCLA. L'eccitazione era tanta, l'attesa ancor di più, i canali alla televisione erano monotematici e Simo? Bè Simo ha pensato di poter andare a giocare a basket allora no? Tanto le votazioni finiscono alle 8, chissà i risultati quando saranno annunciati. Bene ho finito di giocare alle 9 e ho perso tutto. Risultato in diretta in televisione, discorso di Obama e tripudio delle folle. Mannaggia a me e al fatto che sono italiano. Perchè? Bè vi spiego il ragionamento che ho fatto:

A.L'Italia ha circa 59 milioni di abitanti mentre gli Stati Uniti poco più di 300 e tre fusi orari diversi con rispettive votazioni diverse.

B.Avevo il felice ricordo delle ultime elezioni italiane in cui lo sfoglio delle schede era stato organizzato con il simpatico metodo "trasformiamo tutto in una veglia di Natale" con una maratona notturna di controlli fino alla mattina seguente.

C.Chissà quindi quanto ci metteranno qua?!


E invece no, alle 7, un ora prima della fine delle votazioni in California il risultato era già stato proclamato. 303 milioni di persone??? Sapete qua su diverse cose sono efficienti. Questa è di sicuro una di quelle. Tutto ciò infatti è dovuto al metodo con cui si vota. Ognuno entra in una cabina, buca una scheda con le sue preferenze di candidato e proposizioni di riforma varie. Esce, mette la sua scheda dentro una macchina che gli conta il voto e avanti il prossimo. Oddio che mossa intelligentissima!!! Apriti cielo, tu stesso sei votante e scrutinatore!! Il che vuol dire meno tempi, meno persone da gestire e da pagare, ma soprattutto possibilità quasi nulla di corruzione per quanto riguarda il conteggio. Un vecchio saggio diceva che in burocrazia meno persone ci sono e meno passaggi si fanno ci sono meno possibili persone da corrompere. La mafia fa così. Funziona meglio del governo.

Fila di votanti vicino casa mia:





Festa di studenti democratici dopo il risultato:





Il risultato per quanto riguarda la California era scontato e confermato poi dal verdetto finale. Vittoria dei democratici nello stato più democratico d'America. Il governatore Terminator è repubblicano. Ma lui era attore quindi aveva il free pass. Ad ogni modo aspettando il 20 Gennaio 2009, data in cui Barack diventerà effettivamente il 44esimo presidente degli Stati Uniti vi lascio un piccolo riassunto del suo programma:


IRAQ: supporta la fine della guerra e il ritiro delle truppe in cooperazione con il governo iraqueno. Da senatore si è opposto alla guerra fin dall'inizio.

IMMIGRAZIONI: Nuove strutture d'accoglienza sul confine messicano. Leggi più ristrette per evitare l'assegnazione di un lavoro ad immigrati non regolari. Garantire la cittadinanza a chi è disposto a pagare le tasse.

ECONOMIA: Agevolazioni alle aziende che mantengono posti lavoro all'interno degli Stati Uniti. Taglio delle tasse per la "classe media".


EDUCAZIONE: Favorevole a stipendi più alti per gli insegnanti migliori. Creazione di un programma per agevolare giovani di famiglie con reddito basso a frequentare il college.

ENERGIA: Favorevole all'incremento di fonti di energia rinnovabile. Favorevole al tentativo di rendere gli Stati Uniti indipendenti dal petrolio estero.


SISTEMA SANITARIO: Favorevole all'ingresso negli Stati Uniti al servizio medico universale, al taglio dei costi per i medicinali grazie a fondi statali.

MATRIMONIO OMOSESSUALE: Supporta l'unione civile di coppie dello stesso sesso, ma non il matrimonio.


ABORTO: Pro-choice. Contrario ad un emandamento costituzionale a riguardo.

POSSESSO DI ARMI: Favorevole alla proibizione della diffusione di armi pesanti tra civili.

Ragazzi di sicuro non lo invidio. Ricopre una posizione molto difficile in un paese con diversi problemi. Tutti si aspettano molto da lui e secondo me se riuscisse ad esaudire un paio dei punti esposti sarebbe un grande.


Tutto ciò che si può fare ora è: "Hope for a change".





"And I remember the sound
Of your November downtown
And I remember the truth
A warm December with you
But I don't have to make this mistake
And I don't have to stay this way
If only I would wake
The walk has all been cleared by now
Your voice is all I hear somehow
Calling out winter
Your voice is the splinter inside me
While I wait
And I remember the sound
Of your November downtown
And I remember the truth
A warm December with you
But I don't have to make this mistake
And I don't have to stay this way
If only I would wake
I could have lost myself
In rough blue waters in your eyes
And I miss you still"

Joshua Radin - Winter - 2004

domenica 2 novembre 2008

Quando il basket tocca il cuore

Cari amici d'oltreoceano sono qui per raccontarvi un altro passo che ho compiuto per diventare l'uomo più felice della terra. Ebbene sì, anche questa settimana, precisamente martedì 28 Ottobre, ho avuto la possibilità di realizzare un'altro dei sogni della mia vita: vedere dal vivo una partita NBA. Confidente del fatto che già alcuni di voi hanno chiuso la pagina per non sentirsi costretti ad uccidermi cerco di entrare nello specifico.

Martedì scorso la stagione NBA è iniziata ufficialmente e fortunatamente una delle partite di apertura si giocava proprio a Los Angeles. Quasi senza rendermi conto di cosa avrebbe voluto dire per me, la settimana prima ero riuscito a comprare un biglietto, il quale diceva: Los Angeles Lakers vs. Portland Trail Blazers, ore 19, Staples Center, Downtown. Questo fatidico biglietto (tuttora conservato sotto aceto per perpetuarlo nell'eternità) raffigura un Kobe Bryant sorridente con scritto sotto il numero e il settore del tuo posto. Il mio? Piccionaia delle più classiche! Maledetti Lakers e le vostre tariffe da ricconi di Beverly Hills.

Ma veniamo al dunque. Martedì 28 Ottobre. Sapete quella sensazione bruttissima che sale la mattina di quei giorni in cui sai che volente o nolente andrai incontro a qualcosa di inevitabile? Tipo un esame, gli esami del sangue o il pranzo di Natale? Ecco la mia mattina oltre che dalle lezioni è stata accompagnata da una sensazione di questo tipo, ma diametralmente opposta. Sapevo che inevitabilmente stavo andando incontro alla realizzazione di un mio sogno alla velocità di ogni battito della lancetta dei secondi. Sapevo che la partita ci sarebbe stata ,che io sarei stato lì senza dubbio perchè il biglietto lo avevo in mano, che Kobe Bryant avrebbe giocato e che di certo palloni e canestri non sarebbero mancati allo Staples Center. Mettere tutto in una terrina, "shakkerare" a dovere per ottenere un almagama, attendere qualche minuto: "Simon" in eccitazione completa. Ebbene sì, ora della palla a due 19:30, il citato "Simon" era in autobus direzione Downtown alle 16:30. In realtà poi si è rivelata una mossa previdente dato che l'autobus si è rotto a metà strada e ho dovuto aspettare 37 secondi per quello dopo. Ad ogni modo intorno alle 18 ero a piedi a poche centinaia di piedi dal palazzetto. Neanche a dirlo l'aria era diversa, frizzantina, sull'attenti, accompagnava una pagana processione di magliette gialle e viola, accomunate come ogni processione che si rispetti da un'unica fede e un unico credo: i Lakers. Altrettanto religiosamente parlando il luogo di culto s'è presentato come una visione.


Staples Center. Dal 1999 sede di battaglie cestistiche losangeline. Teatro di 3 titoli, qui chiamati anelli, giusto per sottolienare che giocandosi sul legno questo è uno sport nobile. Recipiente di 18.997 anime di fedeli, prodigio dell'ingegneria, miracolo della tecnica, paradiso del marketing, luogo di diffusione di massa del colesterolo attraverso gli hamburger, costato circa 375 milioni di dollari, che sarebbero sufficienti a sistemare per sempre i problemi di fame del paese africano più povero (il Burkina Faso ndr.).
Come ogni luogo di culto che si rispetti l'effigie di un santo come benvenuto è un obbligo non scritto. Le braccia aperte questa volta sono di Magic Johnson. Sorridente profeta mondiale del basket, stella dei Lakers in quei lontani anni '80 dello "showtime", il nostro basket & champagne per intenderci, che portò alla città 5 titoli e tanto orgoglio nella stessa decade.





L'ingresso (poco sulla destra rispetto a questa statua) è stato veloce ed indolore, niente code e niente spinte. Non c'è pericolo di vedere al telegiornale le nostre care code a sciame d'ape, dette anche all'italiana, per passare attraverso un tornello e vedere fermato il terrorista davanti a te con tre bombe nello zaino per entrare allo stadio. Eh sì perchè qui in america la cultura dello sport è civilizzata da buon senso ed educazione. La tifoseria avversaria non c'è mai alle trasferte (come è giusto che sia...), la squadra la si sostiene divertendosi e il massimo dello spregio verso un avversario è un lunghissimo "buuuuuu". Tutto ciò rende lo sport un vero intrattenimento, come d'altronde dovrebbe essere e rende tutto ancor più divertente.

Dopo essere entrato una gentile signorina mi regala, come a chiunque altro, una maglietta gialla con scritto in viola:"Los Angeles Lakers. Opening night 2008. The road starts here." La strada inizia qua. Caspita fanno sul serio qua, vogliono vincere portando a casa baracca e burattini. Saranno poi così forti?

Subito dopo arrivo al mio posto. Ecco come in ogni bel sogno che si rispetti, le emozioni si ricordano bene e ricordo che una volta arrivato, oltre che a un senso di vertigini guardando giù, mi è subito venuto i mente Titanic. Sì il film! Ricordate? 1997, 189' di lacrime regalati da Leo e Kate Winslet. Ecco avete presente la scena dove tutti ballano nei diversi piani della nave a seconda di quanto avevano pagato e più che altro del loro status sociale? Bene. Le partite NBA sono una riproduzione quotidiana di questo infomale censimento dei propri averi. Io ero con i poveri. Quelli che vedono la partita dall'alto perchè guardando quelli in basso pensando che 3 o 4 cifre per un biglietto siano troppe. Nel Titanic i poveri erano in basso perchè se la nave affonda sono i primi ad annegare. Qua invece, i poveri sono in alto perchè se cade tutto ci facciamo più male.




In ogni caso ragazzi, sebbene il palazzetto fosse ancora semivuoto e non ci fossero i suonatori di fisarmonica come nei piani bassi del Titanic, l'emozione è stata grandissima. Il tabellone diceva 55 minuti e 37 secondi alla palla a due. Subito mi sono messo ad analizzare ogni angolo, ogni striscione e ogni scritta del magico posto dove mi trovavo. Noi viviamo all'ombra dei nostri antenati, che riposano nell'alto dei cieli, e dei loro splendori. Così è anche nei palazzetti di basket dove dall'alto pendono gli stendardi dei campionati vinti in passato e le magliette ritirate dei giocatori che hanno permesso tutto ciò. I giocatori attuali giocano nel campo sottostante, con il peso, ma più che altro il compito di rendergli onore e ripetere un passato glorioso di cui tutti sperano un giorno di far parte.

Americani, americani, americani. Esagerati in tutto e quindi anche nello sport. Ma qui va bene, qui è concesso anzi ben accetto. Per questo lo spettacolo creato attorno alla partita, che già di per sè è uno spettacolo, è secondo a nulla nel resto del mondo. La presentazione delle squadre insomma è stata pazzesca. O meglio quella dei Lakers lo è stata. Dall'alto sono scese delle enormi tende bianche che hanno fatto da schermo per la proiezione di un video che ha gasato tutti dai 0 ai 99. E dopo di ciò la presentazione del quintetto titolare. Derek Fisher, Kobe Bryant, un'inaspettato Vlado Radmanovic, Pau Gasol, Andrew Bynum. Ragazzi questi sono forti e per davvero. E dalla panchina viene su gente tipo Farmar e Ariza (ex UCLA!), Lamar Odom, Sasha "ti metto la bomba" Vujacic e vari ed eventuali. La squadra avversaria invece è un interessante cantiere di giovani talenti. Compagine con la media di età più bassa della lega porta in causa giocatori esaltanti tipo: Brandon Roy, LaMarcus Aldrigde, Travis Outlaw e il tanto atteso rookie Greg Oden (al debutto nella lega proprio quella sera!). Un altro rookie che, più io che altri spettatori, aspettavo di vedere è stato Rudy "non sbaglio un tiro perchè sono benedetto" Fernandez, direttamente dalla Spagna.


Ora lascio parlare più che altro le immagini.



Kobe Bryant in riscaldamento. Gentile concessione dello zoom Canon.



La palla a due iniziale tra Bynum e Oden.



Il primo Bynum vs. Oden di sempre. Duello che in futuro sarà destinato a scrivere pagine e pagine della storia di questo sport.


Il primo tiro libero della storia di Greg Oden. Sbagliato.


Una vista del palazzetto. Vi assicuro che la macchina fotografica inganna molto. Vedevo più vicino di quanto si intuisce dalla foto.

Bene mi rendo conto che il post è davvero lungo quindi mi riservo dal fare un giudizio tecnico sulle due squadre che ho visto, anche perchè sarebbe lunghissimo e noioso. In ogni caso i Lakers hanno vinto 96 a 76. L'ultima cosa che vorrei aggiungere è che come di consueto la partita dei Lakers attira gente da ogni parte. Siamo nella città che ospita Hollywood e con lei tutta una serie di celebrità e persone con conti in banca con tanti zero quante sono le O che il pierino di Vitali pronuncia quando vede sotto la gonna della maestra. Si da il caso che molte di queste celebrità tengono molto alla squadra di basket e spesso riempiono i bordi del campo dove i biglietti costano come due andate e ritorno per l'Australia. A metà partita la celebrity cam apparsa sullo schermo ce ne ha dato un assaggio e io ho fatto del mio meglio per fare qualche scatto.



L'immancabile Jack Nicholson che legge il programma della partita.

L'ormai ex stella degli LA galaxy e futuro panchinaro del Milan, David Beckham.

L'amato ed odiato Terminator. Soprannominato anche governatore della California Arnold Schwarzenegger in gentile compagnia sulla destra, in cappellino e tuta, di Denzel Washington e consorte.


Questi sono quelli che sono riuscito fotografare. Di quelli mostrati sullo schermo, ma che non sono riuscito ad individuare tra il pubblico: Anthony Kiedis leader e cantante dei Red Hot Chili Peppers e Bruce Willis con biondazza del momento accanto.


Bene direi che questo è tutto e anche troppo per il momento. Vi lascio questa volta con un mio grosso dubbio invece che con la classica canzone.


"Ci hanno sempre detto da piccoli che la pioggia è la pipì degli angeli.

Nella città degli angeli, City of Angeles, non piove mai.

Ma è possibile che pisciano sempre fuori casa??"


Simone Grigoletto - 31 ottobre 2008